Come Santa Elisabetta d’Ungheria: costruttori di un mondo più fraterno ed evangelico!

La Famiglia Francescana è costituita dai Frati, dalle sorelle Clarisse, dalla Gioventù Francescana (GIFRA), dagli Araldini e dai laici che fanno parte dell’Ordine Francescano Secolare (OFS).

L’OFS, presente in tutto il mondo, è formato da “francescani secolari”, che nella quotidianità e nel proprio stato sono alla sequela di Gesù, secondo l’esempio di San Francesco. A partire dalla fraternità, i francescani secolari vivono la preghiera, il servizio ai poveri, la presenza attiva nella società, seguendo una forma di vita suggerita loro da Francesco d’Assisi circa ottocento anni fa, ma ancora oggi attuale!

La Patrona dell’Ordine Francescano Secolare è Santa Elisabetta d’Ungheria (1207 – 1231). Di nobile discendenza, donò tutta la sua vita per i poveri ed abbracciò la nuova forma di vita inaugurata da Francesco d’Assisi conosciuta come Terz’Ordine Francescano. I membri, imitando gli esempi dei penitenti di allora, indossavano abiti grezzi di color grigio, recitavano l’ora canonica, digiunavano la maggior parte dell’anno e molte volte si astenevano dal mangiare carne.

Elisabetta, rimasta vedova, si adeguò perfettamente a queste penitenze e nel marzo 1228, un Venerdì Santo, rinunciando a tutto fece la sua professione. Alla sfarzosità e all’agiatezza della corte di Turingia, scelse la povertà e costruì un ospedale per raccogliere i malati e gli invalidi e servì alla propria mensa i più miserabili e i più derelitti.

La solennità di Santa Elisabetta si celebra il 17 novembre, giorno della sua morte a soli 24 anni.

Come fraternità OFS del Sacro Cuore di Gesù di Campobasso, abbiamo animato il triduo in suo onore, a partire dalla recita del Santo Rosario meditato con riferimenti alla spiritualità e alla vita della Santa; per arrivare alla proclamazione delle letture del giorno e ai canti del coro.

Nel giorno della solennità, noi fratelli e sorelle dell’ordine Francescano Secolare, rinnoviamo la Professione davanti all’assemblea ecclesiale, dichiarando di esserci adoperati e, promettendo di continuare a farlo, per rendere presente il carisma del nostro Serafico Padre San Francesco, nella vita e nella missione della Chiesa e di collaborare alla costruzione di un mondo più fraterno ed evangelico, per la realizzazione del Regno di Dio. Alla fine della Celebrazione Eucaristica c’è il momento della benedizione del pane e della distribuzione. Perché questo gesto?

Santa Elisabetta spesso toglieva i suoi ricchi abiti e vestiva come una contadina, andava per il villaggio ad aiutare i suoi sudditi e ad ascoltare i loro problemi. Si spinse fino alla colonia dei lebbrosi, dove portò cibo e vestiti, ma soprattutto amore e consolazione. Una volta il marito Ludovico e il suo seguito la incontrarono mentre correva per la strada con il suo grembiule pieno di pane per i poveri. Quando le chiesero cosa stesse portando, lei lasciò cadere il grembiule ed invece di pane comparvero magnifiche e fresche rose. Nelle comuni immagini della Santa si vedono pani e rose nelle sue mani.

Al termine della celebrazione della Solennità, l’intera famiglia francescana si è ritrovata a vivere un momento di festa, in semplicità e letizia!

Rosanna Palmigiano

Ministra locale OFS